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Centro storico: vivo di notte, morto di giorno

I commercianti del centro storico sono incazzatissimi. E le mandano a dire agli amministratori chiamando i cronisti locali ai quelli confidano le loro preoccupazioni. “Con la chiusura al traffico veicolare del centro storico rischiamo di chiudere anche noi”. “Le stradine e le piazze – dicono – sono desolatamente vuote. Il silenzio è assordante. Qui non passa non passa più un’anima viva”. “Prima di chiudere il centro devono studiare come farlo vivere di giorno. D’accordo con la chiusura dalle ore 20 in poi. Ma durante il giorno, se non creano qualcosa per far battere il cuore della nostra città, c’è il fondato rischio che anche il cuore delle nostre attività si fermi”. Le proposte? “Devono essere i politici, in collaborazione con i Dirigenti comunali, a studiare come fare. I primi li abbiamo votati per questo, i secondi sono profumatamente pagati per dare soluzioni ai problemi della città. Non dobbiamo essere noi ad avanzare proposte; vedere quasi tutti i locali dell’ex Piazza Commestibili vuoti e/o chiusi, significa che non hanno saputo dare un indirizzo. Durante l’inverno la sera e la notte il centro storico vive solo di notte; durante l’estate lavoreranno solo i bar e i ristoranti. Allora ci dicano chiaramente che il centro storico di Mesagne è riservato solo alla gastronomia. A questo punto più che puntare a diventare Capitale della Cultura Italiana 2024, puntino a diventare Capitale della Gastronomia Italiana 2024”. Nella foto come si presentava via Albricci e Largo Ubaldo Lay questa mattina.

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