“Potrebbe essere necessaria la riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali mancanze nell’immediato. Il Governo è pronto a intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell’energia, ove questo fosse necessario”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nell’informativa alla Camera sul conflitto tra Russia e Ucraina. “Voglio ringraziare il Ministro Cingolani per il lavoro che svolge quotidianamente su questo tema così importante per il nostro futuro. Ho parlato del gas, ma la risposta più valida nel lungo periodo sta nel procedere spediti, come stiamo facendo, nella direzione di un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili, anche e soprattutto con una maggiore semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti. Ma il gas resta essenziale come combustibile di transizione. Dobbiamo rafforzare il corridoio sud, migliorare la nostra capacità di rigassificazione e aumentare la produzione nazionale a scapito delle importazioni. Perché il gas prodotto nel proprio Paese è più gestibile e può essere meno caro”.
Ed intanto Enel nei giorni ha annunciato che rinuncia al progetto di riconversione della Centrale a gas a Brindisi. Inizialmente Enel aveva annunciato la costruzione di due gruppi a turbogas, per poi ridimensionare l’investimento ad un solo impianto. Ed è proprio in riferimento a quest’ultimo che aveva candidato Brindisi nell’ambito dell’asta della capacità (strumento previsto dal Piano nazionale integrato Energia e Clima). Ora fa discutere la decisione di Terna di escludere la centrale turbogas all’interno della Federico II. Anche il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, si dice preoccupato per i possibili scenari futuri, soprattutto in termini occupazionali con lui i sindacati.