L’Associazione Di Vittorio aderisce alla Festa della Legalità organizzata, come ogni anno, dall’amministrazione comunale che prevede per il 22 Maggio, in occasione del 30° anniversario della Strage di Capaci, un ‘Corsa per la Legalità’.
La giornata della legalità, fu istituita dal Consiglio Comunale del 17 dicembre 2010, un Consiglio monotematico proposto da me come Assessore alla Legalità (delega di prima istituzione) della Giunta Scoditti, che aveva come tema la istituzione dei Percorsi di Legalità, con approvazione di linee guida per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni illegali e criminali, con iniziative per la diffusione e la promozione della cultura della legalità. Grande contributo per la preparazione venne oltre che dal Sindaco Scoditti, dal Presidente del Consiglio Avv. Fernando Orsini e da tutte le forze politiche presenti in Consiglio.
L’indimenticato sindaco di Firenze, Giorgio La Pira usava dire “Una Città non può essere amministrata e basta. Non è niente amministrare una Città. Bisogna darle un compito altrimenti muore”. Quel Consiglio Comunale, aveva l’ambizione infatti, di dare un compito alla nostra Città, di darle una missione identitaria, con l’obiettivo di farla diventare presidio permanente di legalità. Una scelta da rendere irreversibile, unitariamente condivisa e sancita dal Consiglio Comunale.
In quella occasione, fu delineato un vero e proprio programma di impegni. Infatti, oltre alla giornata, che io preferisco chiamare Festa della Legalità, c’era come strumento di prevenzione, contrasto e monitoraggio dei fenomeni criminosi, la istituzione dell’Osservatorio permanente della legalità, quale organismo privilegiato per integrare i contributi delle diverse parti sociali, in un sistema di protagonismo diretto e di
corresponsabilità, che favorisca la condivisione e la piena partecipazione di tutti alla vita democratica della città.
Fu indetto inoltre il concorso “Marchia la Legalità”, riservato ai giovani dai 16 ai 25 anni, per ideare il logo per l’Osservatorio e per i percorsi di legalità. Così come si stabilì l’acquisizione e l’utilizzo immediato a fini sociali dei beni confiscati, oltre alla necessità (dovere) di costituirsi sempre parte civile, in tutti i procedimenti penali per reati di natura criminosa, lesivi non solo dell’immagine della città, ma anche in generale del vivere civile, della tutela e dello sviluppo del territorio.
Fu istituito nel Bilancio Comunale, un apposito capitolo di spessa denominato “Sicurezza urbana e percorsi di legalità”, al fine di sostenere l’azione dell’Osservatorio e le iniziative, per lo sviluppo di un impegno continuo per la diffusione, l’affermazione e la pratica, della cultura della legalità.
Insomma si delineò una strategia politica di lungo respiro, un programma di azioni sistemiche, non legate all’emergenza del momento, ma tendenti a sviluppare un impegno permanente, per l’affermazione della cultura della legalità nella Città, per generare a tutti i livelli, comportamenti nuovi, virtuosi e responsabili.
Un percorso reso possibile, dalla partecipazione e condivisione di tutte le forze politiche, delle Associazioni antimafia e antiracket presenti sul territorio, il contributo di Don Ciotti, delle Forze dell’ordine e della Magistratura, delle scuole di ogni ordine e grado, dell’Università del Salento, del mondo dell’Associazionismo, della Chiesa, dei Sindacati e delle Associazioni di categoria.
L’impegno delle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia) e della Magistratura è stato e rimane straordinario, e insieme a loro, abbiamo certamente riconquistato la vivibilità cittadina. Questa certezza, non ci esime però ancora oggi, dal tenere sempre alta la guardia e l’attenzione ad ogni segnale di fenomeni illegali o criminosi. Le ultime operazioni compiute da forze dell’Ordine e Magistratura, hanno evidenziato che il
consumo e lo spaccio della droga nel nostro territorio, è un fenomeno che rischiava di nuovo di dilagare e di radicarsi, in maniera irreversibile, alimentando la recrudescenza di inquietanti fenomeni criminali. Possono esserci anche altri problemi importanti, che la crisi in atto inevitabilmente può solo accentuare, e che richiedono attenzione ed impegno continuo. Fenomeni quali usura, lavoro nero, commercio abusivo, abusi vari, richiedono sempre attenzione e capacità di controllo del territorio, da parte delle Forze
dell'Ordine, che insieme alle Istituzioni locali e ai Cittadini, partecipi ed orgogliosi della cultura di legalità che caratterizza la nostra Città, devono costruire muri invalicabili, per il crimine organizzato.
Proprio per preservare ciò che abbiamo faticosamente conquistato, per continuare ad essere invidiabile esempio di riscatto civile, di libera e democratica convivenza, non dobbiamo mai temere di denunciare ciò che esiste o che vediamo. Mai nascondere la polvere sotto il tappeto, pensando di non turbare l’immagine, la considerazione e la bellezza della Città, che ormai da tutti è apprezzata e ci viene invidiata.
Quel che conta, è la capacità di risposta delle Istituzioni, l'unità di intenti con Magistratura e Forze dell’Ordine, la capacità di prevenire, affrontare, sconfiggere, stroncare, ogni possibile azione di criminalità organizzata, ogni tentativo di infiltrarsi o di rimettere le mani sulla Città, senza offrire mai a nessun livello, dubbi di possibile e residua connivenza.
Impegno instancabile, immagine e pratica della legalità a tutti i livelli, continuità e capacità di analisi, di lettura dei fenomeni emergenti in tutti i campi della vita cittadina, capacità di avere sempre il controllo del territorio in mano alle Istituzioni tutte, che devono continuare ad essere presidio permanente di legalità. Questa è la certezza da offrire e rendere evidente, questa è l’arma capace di alimentare l’obiettivo
irreversibile, di impegno unitario e condiviso per la legalità, questo è il significato della giornata celebrativa di Festa della legalità. Questo era l’obiettivo, di quel consiglio Comunale del 17 dicembre 2010.