Sono passati venti anni (2 luglio 2002) dal tragico incidente che tolse la vita a Vincenzo e gettato nel dolore i suoi familiari che aspettano ancora la verità; si sa che in Italia la giustizia non corre veloce (l’Italia è stata richiamata anche dalla UE per i ritardi).
Vincenzo era emigrato al nord per lavorare, tornava dal suo turno notturno quando per cause ancora da chiarire andò a sbattere contro un muro di cinta di una villetta e rimase incastrato nell’auto di servizio perdendo la vita.
Vincenzo Pungente era dipendente di un istituto di vigilanza; una quindicina di giorni prima aveva sventato una rapina, ed era stato oggetto di encomio da parte della dirigenza del suo istituto oltre ad essere comparso sulla stampa locale (la rapina fu perpetrata ai danni della FriulAdria in Friuli Venezia Giulia) con tanto di foto.
Vincenzo era sottoposto a turni stressanti di lavoro (86 ore settimanali! Roba da schiavi. I familiari che pretendono giustizia, si chiedono infatti se l’incidente non sia stato provocato dalla ritorsione dei delinquenti che furono scoperti da Vincenzo o dai turni sovraumani a cui era sottoposto.
Sta di fatto che a distanza di molti anni la vertenza civile intentata dai familiari non vede ancora luce.
Vincenzo era un ragazzo solare, sempre disponibile, generoso e affabile. Ha lasciato un vuoto incolmabile nei familiari,