(di Manuel Marchionna) Che in politica la memoria sia corta – cortissima – è cosa nota.
Ma da residuato bellico quale sono, armato di bandiera rossa e con Bella Ciao nell’autoradio, mi ostino a coltivare la “memoria”. Sembra ieri (marzo 2019 per la precisione) che nel bel mezzo della campagna elettorale mesagnese che vedeva contrapposti la Saracino (PD) e Matarrelli (liste civiche), il presidente Emiliano, dirigente del PD, fece il suo endorsement a favore dell’attuale primo cittadino. Della Saracino ad Emiliano non piaceva la professione, l’essere avvocato penalista e perciò a contatto con frange criminali.
All’epoca, tutta la coalizione a sostegno di Rosanna (me compreso con LaM) si indignò: lei stessa si disse dispiaciuta in quanto “per dare una veste di credibilità a scelte politiche ingiustificabili, si attacchi non me in quanto candidato sindaco e professionista ma il diritto alla difesa di ogni cittadino. Un ex magistrato che arriva a tanto per giustificare le sue scelte politiche in cambio di qualche futuro sostegno pone sé stesso fuori dalla Costituzione”.
Delle due l’una: o Emiliano è rientrato nella costituzione o ci è uscita la Saracino. Non si spiega diversamente la scelta di condividere palco e progetto politico. Si dirà: la Saracino fa buon viso a cattivo gioco nell’interesse del PD mesagnese che vede candidato il suo segretario cittadino (e provinciale, nonché consigliere comunale) Francesco Rogoli. Cazzate: Rogoli non ha alcuna possibilità di essere eletto, la legge elettorale è chiara.
Si dirà, ancora: il PD mesagnese avrà cambiato idea su Emiliano, su Matarrelli e sul loro “civismo spinto”. È si vero che cambiare idea è sintomo di intelligenza, ma non in politica e non quando eri a capo di una coalizione antagonista a quella di Matarrelli. La Saracino ed il PD avevano il dovere morale e politico di rappresentare in modo degno l’opposizione cittadina.
Ma lo abbiamo visto come è andata: dapprima zero opposizione ed ora il PD cittadino si appresta (se non domani, dopodomani) ad entrare in maggioranza con l’attuale sindaco. In ogni caso il civismo di Emiliano, prima avversato, oggi (e non domani o dopodomani) viene abbracciato e condiviso. Senza lo straccio di una spiegazione a chi ti ha votato – e furono in tanti – per contrastare quel sistema.
Sono io e per il sol fatto di aver proposto e sostenuto la Saracino come alternativa mi sento in colpa verso gli elettori: eppure in queste manovre di riavvicinamento nulla c’azzecco. La verità è che al PD, a Mesagne come a Roma, interessa solo una cosa: governare. A qualsiasi costo. Il voto a loro sarà anche utile, ma chi lo rappresenta è cosa inutile.
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