La manifestazione, per questa edizione, godrà del sostegno della Regione Puglia grazie alla partecipazione al bando ai sensi della L.R. 33/2006 che prevede incentivi alla promozione del turismo sportivo.
Oltre 100 tennisti si sfidano per la conquista del 40° prestigioso trofeo “Dino De Guido” che beneficerà di un ragguardevole montepremi di 5.000 €. Fra gli iscritti si può segnalare la presenza di due tennisti palermitani, classificati 2.1, Giacalone (ex 327 Atp), Campo e altri seconda categoria come l’italo-argentino Juan Iliev che sicuramente contribuiranno a mantenere alto il livello tecnico della manifestazione. Giudice arbitro del torneo Roberto Paiano, coadiuvato dagli assistenti Marcello
Il trofeo è dedicato al ricordo di Dino De Guido, giovane, brillante avvocato, assistente di Criminologia nell’Istituto di Diritto Penale della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari diretto dal prof. Renato Dell’Andro, tra i soci fondatori e primo vice presidente dello storico club mesagnese la cui nascita risale al 9 febbraio 1974. La sua giovane esistenza, vissuta intensamente, si concluse tragicamente a soli 28 anni il 17 Marzo 1976 in seguito ad un tragica fatalità, mentre si accingeva a raggiungere Lecce per indossare la toga nel Tribunale di quella città. Il Circolo Tennis Mesagne, nell’Assemblea Ordinaria dei Soci del 2 Ottobre 1976, con affettuosa sensibilità, deliberò all’unanimità di intitolare il sodalizio a Dino De Guido che da allora si sarebbe chiamato Circolo Tennis “Dino De Guido” Mesagne. Il 14 Maggio 1978 il Consiglio Direttivo del Circolo Tennis “Dino De Guido” deliberò all’unanimità di istituire il Trofeo “Dino De Guido”.
Fu proprio il 29 maggio 1978 che fu disputata la prima edizione del trofeo. Purtroppo, in questi lunghi anni, alcune edizioni non si sono tenute, altrimenti dovremmo parlare di edizione n.45. Nel 1978 si giocava con le racchette in legno e le marche più diffuse erano Wilson, Spalding, Dunlop, Maxima Torneo, Head, Donnay e pesavano mediamente 400 gr. L’evoluzione dei materiali per la realizzazioni delle racchette e l’adeguamento dei regolamenti di gioco, hanno mutato la storia del tennis moderno.
Nel 1976 Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli con Nicola Pietrangeli capitano non giocatore, ci facevano sognare vincendo in Cile la Coppa Davis, unica volta nella storia del tennis italiano: un miracolo sportivo degli anni ’70 che si spera ritorni con l’avvento delle ultime generazioni che annunciano una gloriosa rinascita. A 45 anni di distanza da quella prima edizione del trofeo “Dino De Guido” abbiamo assistito a modificazioni sensibili legati allo scorrere inesorabile del tempo; il progresso ha mutato le nostre esistenze, ma non il dovere della memoria: il ricordo di Dino De Guido va restituito integro alle nuove generazioni come testimonianza di sportività, lealtà, profondo
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