Se n’è discusso in Consiglio comunale del nuovo Piano Casa, dopo che il Consiglio Regionale con la legge n.20/2022 del 16 agosto ha ritenuto di rendere strutturale una norma del 2009 che si prorogava nel tempo. Le nuova normativa favorisce la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente consentendo ai Comuni di promuovere, attraverso i propri strumenti urbanistici, interventi di ampliamento degli edifici residenziali del 20% e la demolizione e ricostruzione in aumento fino al 35%.
Il Comune di Mesagne – primo in Puglia insieme a Melendugno, salvo approvazioni dell’ultima ora – ha prontamente definito gli ambiti territoriali su cui è possibile intervenire, individuandoli nelle zone A2 (Centro Storico), B e C (già edificate) ed E (agricole). “Il confronto avuto con i rappresentanti degli ordini professionali è stato determinante nella costruzione del percorso che ha portato all’atto deliberativo della massima assise cittadina”, ha spiegato il sindaco della città, Antonio Matarrelli, sottolineando la tempestività della deliberazione che, di fatto, scongiura il ritardo di istruzione di nuove pratiche.
“Si tratta di una norma importante, che ci guida con sicurezza verso la realizzazione degli obiettivi espressi nel testo della legge, a partire dal contenimento del consumo di suolo pubblico e dal miglioramento della qualità architettonica e ambientale dello spazio abitabile”, ha dichiarato Giuseppe Semeraro, vicesindaco di Mesagne con delega all’Urbanistica e al Patrimonio che, nella relazione che ha tenuto in Consiglio comunale, si è soffermato sulle peculiarità della legge. Il dettame regionale riporta, tra le finalità e per chi intende usufruire delle nuove norme, il miglioramento della classe energetica degli edifici, la sicurezza statica e igienico-funzionale, il riuso dei materiali, con l’intento di favorire la riqualificazione ambientale, paesaggistica e architettonica del tessuto edificato e contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici. Gli interventi di ampliamento, di demolizione o di ricostruzione non potranno derogare la pianificazione paesaggistica del PPTR – Piano Paesaggistico Territoriale Regionale.
La solerzia con cui la delibera è stata approvata è indicativa dell’attenzione riservata a un settore, quello dell’edilizia, che risulta trainante per l’economia cittadina e non solo, sia per le aziende che in esso operano che per l’indotto occupazionale che il comparto da sempre genera.
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