Una morte assurda. Della quale non sa darsi pace. Patrizia Scianaro piange dall’altro capo del telefono quando ci racconta la storia di papà Cosimo, le peripezie che ha dovuto affrontare negli ultimi due mesi della sua vita; una vera e propria via Crucis all’ospedale Perrino di Brindisi. Una delle tante, troppe storie della sanità pubblica del nostro territorio. Cosimo Scianaro aveva 76 anni. A Mesagne lo conoscevano tutti. Un artigiano meccanico di vecchio stampo, stimato e apprezzato, grande lavoratore con l’officina in via Sandonaci (accanto nella foto). “Aveva iniziato a lavorare che aveva solo 10 anni”, racconta con la figlia Patrizia. Fa fatica a parlare, E’ affranta, distrutta. Un racconto interrotto da lunghe pause. “Era andato in pensione da pochi anni, ma il suo cuore era sempre lì, in quella bottega”. “Era andato in ospedale per un polipetto. Una cosa da niente. Invece in ospedale ha contratto la Klebisiella. In due mesi lo abbiamo portato cinque volte al Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino da dove lo hanno rimandato sempre indietro nonostante avesse la febbre molto alta. Non lo hanno voluto mai ricoverare e a casa, accudito dalla mamma Cosima e da mia sorella Daniela, abbiamo fatto tutti gli accertamenti a nostre spese, naturalmente. Poi la settimana scorsa è venuto a mancare e non lo abbiamo potuto nemmeno vedere, Non è giusto e noi ci fermeremo. Ci siamo rivolti al nostro legale di fiducia perché vogliamo giustizia”.
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