Tre ore di attesa con emorragia cerebrale prima di essere trasferito a Taranto, al Perrino manca Radiologia Interventistica. Un uomo di 40 anni arrivato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino di Brindisi in condizioni critiche a causa di una emorragia cerebrale nella notte tra venerdì e sabato ha atteso tre ore prima di essere trasferito presso l’ospedale di Taranto dove è giunto in coma. I medici del nosocomio brindisino hanno potuto fare ben poco visto che la struttura non dispone di un reparto di Radiologia interventistica. Un caso per il quale sarebbe stato necessario intervenire tempestivamente ma che di fatto è stato affidato alle cure degli specialisti solo dopo tre ore di attesa. Stando ad una ricostruzione dei fatti, il 40enne sarebbe giunto in Pronto Soccorso intorno all’una di notte in condizioni gravi nonostante la disponibilità dei medici brindisini non sarebbe stato possibile eseguire la procedura necessaria perché manca il Reparto di Radiologia interventistica. Da qui il susseguirsi di telefonate alla ricerca del giusto intervento in altri ospedali come Bari e Taranto. Solo intorno alle quattro del mattino, ben tre ore dopo l’arrivo nel nosocomio brindisino, si è riusciti a trovare disponibilità di un posto letto presso l’ospedale di Taranto e procedere con il trasferimento. Nel frattempo le condizioni del 40enne sarebbero peggiorate sino al sopraggiungere dello stato di coma. Non è la prima volta che si verifica una circostanza simile presso il Perrino di Brindisi, la mancanza di un medico radiologo interventista è un problema molto serio che limita l’accesso alle cure. Un caso simile si era verificato ad agosto 2022 quando un operaio caduto da un’impalcatura arrivò all’ospedale Perrino in gravi condizioni, anche in quel caso sarebbe stato necessario l’intervento repentino di un radiologo interventista. Il medico di turno del Pronto Soccorso dopo decine di telefonate ed altrettanti rifiuti da parte degli altri nosocomi fu costretto a chiedere l’intervento della magistratura per trovare una struttura disposta ad accoglierlo. Il paziente in quel caso fu trasferito a Bari, tra l’altro con un’autoambulanza privata perché in quel momento presso il Perrino non era disponibile un Centro Mobile di Rianimazione. Un’ora di strada per portare in salvo un uomo in condizioni critiche , condizioni per le quali notoriamente è necessario intervenire a stretto giro perché ogni minuto è prezioso. Qui la storia ha avuto un lieto fine grazie al medico del Pronto Soccorso che ha lottato per difendere il diritto all’assistenza del suo paziente ed il magistrato di turno che non ha esitato ad intervenire. Il problema , quindi, di non avere un radiologo interventista presso il Perrino resta piuttosto grave soprattutto in vista di casi urgenti come quelli che si sono già verificati. La Asl brindisina nel 2022 aveva disposto la riapertura dei termini di un concorso bandito nel 2020 dalla precedente amministrazione al fine di trovare specialisti in questo settore, intanto in attesa di risolvere l’annoso quanto complesso problema cercava soluzioni alternative, quali accordi di collaborazione con altre Asl per consentire la tempestiva presa in carico dei pazienti. Ad oggi il nodo resta nonostante la presenza e gli sforzi dei medici impiegati nell’ospedale.
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