È morta nella serata di ieri a Brindisi Irene Margherito, la 47enne ricoverata nell’ospedale Perrino di Brindisi dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile sparato da suo cognato, il 55enne di Brindisi Adamo Sardella, al culmine di una lite a Mesagne. Nel pomeriggio dopo il ricovero e le prime cure del caso la donna era stata dichiarata in stato di morte encefalica e nella serata, dopo la conclusione dell’accertamento da parte dei medici è stata dichiarata morta.
Il pubblico ministero che coordina l’indagine ha dato l’autorizzazione per il prelievo degli organi, per cui avevano già dato il consenso i parenti, e sono in corso le valutazioni cliniche per la procedura. Sardella si trova in carcere fermato per tentato omicidio e ora, con la morte della donna, l’accusa sarà modificata in omicidio volontario. Dai riscontri è inoltre emerso che la pistola con cui avrebbe sparato ha la matricola abrasa.
Per l’uomo c’è anche l’accusa di porto abusivo di arma da fuoco. Nelle prossime ore sarà fissato l’interrogatorio di garanzia che si dovrebbe tenere mercoledì davanti al gip del tribunale di Brindisi Stefania De Angelis. In seguito agli accertamenti eseguiti in questa prima fase dell’inchiesta condotta dagli agenti del commissariato di Mesagne e della squadra mobile di Brindisi è stato denunciato a piede libero il compagno della vittima per porto abusivo di oggetti atti ad offendere: domenica nella sua auto è stata trovata una katana, ovvero un modello di spada giapponese.
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