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Una domenica speciale per la grande mostra «G7 – Sette secoli di arte italiana» nel castello di Mesagne focus su Perugino e Lorenzo Lotto.

 

Sarà un’altra domenica speciale, quella di domani 29 settembre, per la grande mostra «G7 Sette escoli di arte italiana», allestita nel castello di Mesagne (Brindisi) per la cura del prof. Pierluigi Carofano ed organizzata – nell’ambito del Protocollo d’Intesa Puglia Walking Art – da Micexperience Rete d’Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura. Le 51 opere d’arte originali che descrivono il lasso di tempo compreso fra gli allievi di Giotto e la contemporaneità di Alberto Burri, passando anche dall’unico contemporaneo vivente, il tarantino Roberto Ferri, questa domenica potranno essere pienamente godute come ogni giorno, ma con un focus particolare su di esse riguardante alcune ricorrenze.

Intanto, come ogni domenica, anche per domani, nell’ambito delle iniziative di «Settembre nell’Arte» gli organizzatori propongono visite guidate gratuite comprese nel prezzo del biglietto alle ore 19:00 (prenotazione obbligatoria ai numeri +39 3291668064 – +39 0831732285) e poi fra le ricorrenze che verranno ricordate nel focus delle guide che ne sono alcune di rilievo, cogliendo proprio l’occasione dal calendario. Domenica 29 settembre ricorre la festa dei Santi Arcangeli. «Ed in mostra viene presentato il San Gabriele Arcangelo del Perugino, una tempera grassa su tavola prestata dalla Galleria nazionale dell’Umbria di Perugia», spiegano gli organizzatori che fanno ancora notare come il 30 settembre sia il giorno di due ricorrenze: l’anniversario della morte di Jacopo Chimenti detto l’Empoli e la memoria di San Girolamo. «Sull’Empoli e sulla sua “Allegoria della temperanza” custodita nella Collezione Giorgio Baratti – ci si è già soffermati di recente – proseguono gli organizzatori. Domenica, invece, un approfondimento merita il “San Girolamo in un paesaggio”, una tempera e olio su tavola proveniente dal Museo di Castel sant’Angelo in Roma». «Si tratta di un quadro molto conosciuto ed ammirato che peraltro in basso a destra, sulla roccia reca la scritta “L LOTUS” – dice il presidente di Puglia Walking Art, Pierangelo Argentiero -. Dalla scheda in catalogo curata da una specialista come Simona Ferrauti apprendiamo che “l’opera si può certamente datare intorno al 1509, considerando che il 7 e il 9 marzo e il 18 settembre dello stesso anno Lorenzo Lotto è documentato al lavoro nei Palazzi Vaticani”. Il dipinto, secondo la curatrice della scheda, “denuncia la conoscenza dell’opera di Michelangelo nella Cappella Sistina e di Raffaello all’inizio delle Stanze. Come ci hanno spiegato gli esperti, questo quadro da solo varrebbe una mostra. E qui nel castello di Mesagne, siamo convinti che ciascuna delle 51 opere valga una mostra a sé».

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