Prosegue incessante l’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno delle truffe, in particolare alle persone anziane da parte del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi. Negli ultimi giorni sono state denunciate tre persone. In particolare,
– a Torre S. Susanna:
i Carabinieri della Stazione hanno denunciato un 20enne il quale, previo contatto telefonico tra l’anziana vittima e un complice qualificatosi come appartenente alle Forze dell’Ordine, avrebbe poco dopo raggiunto a casa la persona offesa, inducendola in errore facendole credere che alcuni familiari erano rimasti coinvolti in un sinistro stradale – in realtà mai verificatosi – e che, a causa dei danni causati, per poter evitare l’arresto, sarebbe stato necessario pagare un somma di diverse migliaia di euro, parzialmente consegnata dalla malcapitata unitamente ad alcuni monili in oro;
i citati militari hanno denunciato un 44enne che, mediante la tecnica della truffa telefonica e riuscendo a fingere di essere il figlio dell’anziana vittima, sarebbe riuscito a ottenere una ricarica della carta prepagata per un importo di quasi 1.000,00 euro.
– a Erchie, i Carabinieri della Stazione hanno denunciato un 20enne, il quale attraverso una nota piattaforma on-line avrebbe fittiziamente concluso la vendita di alcuni accessori per auto, inducendo in errore la vittima e riuscendo a farsi pagare una somma di quasi 200 euro.
alcuni dei più frequenti sono:
– il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;
– il finto “amico” di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;
un pacco postale “urgente”: l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco
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