29 Gennaio 2025
Brindisi: nasce l’infermiere di famiglia, un passo avanti per la sanità territoriale
Un’importante novità per la sanità brindisina: è stato siglato il protocollo d’intesa tra l’Asl e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Brindisi, che darà il via alla formazione di 126 infermieri di famiglia e di comunità.
Come sottolineato dal direttore generale dell’Asl, Maurizio De Nuccio, questa iniziativa, sostenuta dalla Regione Puglia, rappresenta un passo fondamentale per migliorare l’assistenza sanitaria sul territorio, in particolare per soggetti fragili come anziani, malati cronici e persone non autosufficienti. L’infermiere di famiglia, infatti, sarà un punto di riferimento per la promozione della salute e l’educazione sanitaria, garantendo una continuità assistenziale più efficace e capillare.
Il percorso formativo, della durata complessiva di 220 ore, prevede una parte teorica con lezioni frontali e una parte pratica con tirocinio sul campo, sotto la supervisione di tutor esperti.
“Siamo orgogliosi di contribuire alla formazione di professionisti altamente qualificati”, ha dichiarato Paola De Biasi, presidente dell’OPI di Brindisi. “Questo progetto rappresenta un passo significativo per il potenziamento dell’assistenza territoriale e il riconoscimento del ruolo strategico dell’infermiere di famiglia e di comunità”.
Cosa farà l’infermiere di famiglia?
L’infermiere di famiglia sarà un professionista in grado di:
- Seguire il paziente nel suo percorso di cura: dall’ospedale al domicilio, garantendo una continuità assistenziale.
- Promuovere la salute e prevenire le malattie: attraverso programmi di educazione sanitaria e attività di screening.
- Gestire le cronicità: fornendo assistenza ai pazienti affetti da malattie croniche, come il diabete o l’ipertensione.
- Coordinare le cure: collaborando con i medici di medicina generale, gli specialisti e gli altri operatori sanitari.
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