In merito all’articolo pubblicato sulla nostra testata il 6 aprile dal titolo “Al centro vaccinale di Mesagne la brutta esperienza di un nostro lettore”, nel quale scrivevamo che nel Centro vaccinale di Mesagne, in una giornata dedicata ai caregiver dei minori con gravi disabilità, due dosi di AstraZeneca erano state “buttate”, la Asl di Brindisi ha proceduto a un’attenta verifica che riportiamo integralmente: “L’Azienda sanitaria ha appurato che in quella sessione per i caregiver, a Mesagne, soltanto una dose era risultata in più, rispetto a quelle potenzialmente utilizzabili. Da ogni fiala di AstraZeneca, infatti, si possono ricavare 10 dosi e si può arrivare, attraverso la diluizione, a 11 dosi iniettabili. Al momento della preparazione della dose, ci si può rendere conto che il volume del farmaco nella siringa non è sufficiente e pertanto la dose ricavata non è più utilizzabile. Di fatto, non si tratta di una dose “buttata” ma di una dose non somministrabile perché non risponde agli standard necessari per la vaccinazione”.
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