11 Gennaio 2022
I LETTORI CI SCRIVONO Da quasi due anni si parla di responsabilità e di senso civile, sbandierato soprattutto da chi ha scelto di vaccinarsi nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi per motivi strettamente personali, facendo pressioni psicologiche non indifferenti instaurando una situazione di caccia alle streghe.
La cosa peggiore che queste forme di violenze psicologiche, vessazioni, pressioni, mobbing, manipolazioni, esclusione sociale e chi ne ha più ne metta, si sono venute a creare nelle scuole!
Vi racconto la mia ennesima esperienza di donna e di mamma ancora libera di decidere e agire sul mio proprio corpo e quello dei miei figli nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle basilari norme igienico-sanitarie.
Da quando ha iniziato il liceo mia figlia, quotidianamente subisce dal personale docente e dai compagni di classe subendo anche ingiurie, un interrogatorio incentrato sulla vaccinazione non fatta, sulle motivazioni e sullo stato di salute personale dei familiari.
Ad ogni assenza viene bersagliata da messaggi sulle motivazioni e da minacce e da intimidazioni derivanti dalla convinzione che dietro l’assenza per motivi personali o un semplice mal di pancia da ciclo o raffreddore, ci sia il covid! Viene insultata, le dicono che non ha rispetto della classe; una docente accusa in modo generale chi non è vaccinato (in questo caso solo mia figlia in tutta la classe non è vaccinata) definendolo un deficiente!
Io mamma vengo accusata che mi confondo nel compilare un modulo di rientro tra modello a-b-c-……. z, che non leggo e non mi informo!
Bene signori, oggi ho preso mia figlia da scuola per motivi precauzionali perché una compagna vaccinata ha familiari vaccinati con terza dose allettati con il covid, dopo quasi 24 ore non ha fatto un tampone per salvaguardare la classe e soprattutto mia figlia che non ha il vaccino. Un’altra ragazza è rimasta a casa con sintomi in attesa di tampone, un’altra ancora di un’altra classe ma che utilizza lo stesso autobus, è rimasta a casa perché positiva. Di tutto questo, la scuola non sa nulla! Lo sa quella docente che ha fatto la morale civile, ma non ha detto nulla.
Io sono stata invitata a leggere e informarmi; come mai questi genitori, invece, non sono stati invitati a far fare un tampone subito alla propria figlia?
Conclusione: io donna, mamma, “irresponsabile” e “poco informata” ho fatto fare immediatamente un tampone che è risultato negativo a mia figlia e, in via precauzionale, la terrò a casa per colpa di chi ha sbandierato il suo senso civico!
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