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Aumentano i costi ma non il sostegno delle regioni, “il sociosanitario rischia il tracollo!”

Nella foto Giuseppe Milanese

“Il settore sociosanitario rischia il tracollo”. E’ il grido di allarme che lanciano assieme Confcooperative Sanità, Confcooperative Federsolidarietà, Uneba e Acop, Agespi, Aiop, Anaste, Anfass, Ansdipp, Aris, Confapi, Legacoop sociali, Unindustria e, per adesione, Agci, in un appello al presidente del consiglio Mario Draghi, al ministro della salute Roberto Speranza e al ministro dell’economia Daniele Franco.

In sintesi, si sottolinea, “il settore sociosanitario rischia il tracollo perché i costi di gestione aumentano, il costo del lavoro aumenta, l’inflazione è alta, le persone assistite si aggravano e quindi i bisogni crescono. Ma le tariffe regionali restano invariate”.
“Gli operatori del settore socio-sanitario – scrivono le associazioni – operano in via praticamente esclusiva con il SSN e non hanno altra possibilità di incrementare le proprie entrate dal momento che sono strettamente regolate dal sistema pubblico regionale con tariffe che nella maggior parte dei casi sono ferme da più dieci anni”.

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