Tuttosport, il quotidiano sportivo di Torino, riporta oggi in prima pagina un resoconto dell’iniziativa organizzata a S. Pancrazio Salentino dal Presidente di Leggenda Bianconera Remo Desantis e dal presidente della sezione di Mesagne Francesco De Benedittis. Alla manifestazione hanno partecipato circa 3mila tifosi bianconeri. Il quotidiano torinese titola: Del Piero: Il non sono nel club, ma ho i miei sogni…” Riportiamo il servizio del giornalista Marco Bo.
Dice il saggio “Più lunga è l’attesa, più grande è il piacere”. Probabilmente è vero, lo abbiamo sperimentato un po’ tutti, a prescindere dai campi: lavoro, scuola o sentimenti. Il problema caso mai è un altro: evitare, durante l’attesa, di vivere col pensiero unico, destinato nel caso a diventare ossessione. A questo esercizio zen, in cui la pazienza diventa una sorta di sublimazione, quasi un’arte, si sono allenati e sono destinati ad allenarsi ancora per un po’ di tempo da una parte Alessandro Del Piero e dall’altra il popolo bianconero. Entrambi sono accomunati da un desiderio profondo, viscerale, ovvero tornare a far parte della stessa famiglia anche dal punto di vista “anagrafico”. Ma per il momento Alex deve mordere il freno e quindi alla voce professione sulla carta d’identità, non può scrivere dirigente della Juventus.
Il giorno in cui avverrà, se avverrà, lo tsunami bianconero di passione sprigionerà un’energia pari alla vittoria di uno scudetto. Perchè nell’immaginario collettivo della tifoseria a strisce bianche e nere Alessandro Del Piero non è solo un ex giocatore. È un totem, un’icona, un campione capace di incarnare ciò che la Juventus è stata. Merito dei record che ha saputo stabilire, giocatore con più presenze e più gol realizzati (705 e 290), ma non solo. Anche dello stile e della misura che ha saputo offrire in campo e fuori, provando a restare sempre un metro dietro a ciò che avrebbe potuto. Proprio l’altro giorno Buffon, un altro gigante del calcio, nel suo insediamento come capo delegazione della Nazionale azzurra ricordava come tutti, anche i più grandi, non devono mai scordarsi di stare un gradino sotto ciò che rappresentano.
Dunque un amore immenso quello che lega Del Piero ai tifosi tramite la Juventus. E allora non ci si deve certo stupire che lunedì sera, nel corso della serata organizzata al Forum eventi di San Pancrazio Salentino da “Leggenda Bianconera”, un’associazione nella quale si ritrovano gran parte dei club juventini pugliesi, oltre 3mila persone si siano presentate per sentire parlare Del Piero per 90 minuti, il tempo di una partita. L’ex numero dieci si è raccontato, ha raccontato la Juventus che ha vissuto da calciatore anche se poi, inevitabilmente, la chiacchierata è girata sul futuro. «Io mi sento ancora della Juve, non c’è bisogno di avere un ruolo in società. Il fatto che io non sia nel club non determina il fatto che non possa avere pensieri belli.
Niente e nessuno potrà cancellare tutto ciò che c’è stato con la Juventus e con il popolo juventino. Il futuro non lo prevede nessuno e diciamo, forse, per fortuna. Ognuno ha i propri sogni e io ho quindi i miei…». Superfluo chiedergli quali, nel mondo del calcio. Vero, tifosi bianconeri?
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