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Futuro sostenibile per Brindisi? Eni-Versalis avvia studi di fattibilità

Si è svolto oggi – lunedì 16 dicembre 2024 – a Brindisi, l’incontro tra il management di Eni-Versalis
e le Segreterie Territoriali di Brindisi, supportate dalla RSU Aziendale.
Nell’incontro, propedeutico al Tavolo Tecnico Ministeriale del prossimo 9 gennaio 2025, abbiamo
approfondito alcune tematiche inerenti la scelta di fermare l’impianto Cracking e i relativi
investimenti in fase di progettazione previsti su Brindisi.
L’Azienda ha confermato la volontà di riconvertire il sito di Brindisi con un investimento importante
da effettuare in joint venture di circa 800 milioni di euro, quale quello della produzione di
“Accumulatori stazionari” ed una sezione ad esso collegato di riciclo delle batterie esauste. Inoltre
è stato confermato l’approvvigionamento via nave del Polietilene per mantenere in marcia
l’impianto Phase gas del P1/2 e consentire la marcia anche di Basell Brindisi.
Come Uiltec, pur considerando utile l’incontro di oggi, riteniamo indispensabili ulteriori
approfondimenti dopo l’incontro del 9 gennaio presso il MIMIT, per meglio intenderci sugli aspetti
temporali della fermata e della messa in conservazione del Cracking che provocherà certamente
ripercussioni sulle altre Aziende co-insediate.
Altro aspetto da approfondire è quello relativo agli aspetti occupazionali. Serve una roadmap
precisa per meglio capire le attività di fermata e di relativa messa in sicurezza dell’impianto. Serve
capire quale saranno le attività che impegneranno i lavoratori durante la fase del decommissioning
e durante la fase di costruzione dei nuovi impianti e le relative ricadute economiche su di essi.
Serve capire, infine, quando è prevista la definizione degli investimenti oggi ancora in fase di
progettazione, che per quanto ci riguarda non può che essere contestuale alla fermata, e quali
saranno a regime gli aspetti occupazionali.
La Uiltec di Brindisi, vista la drammatica situazione in cui versa il nostro settore industriale già alle
prese con la decarbonizzazione della Centrale Enel di Cerano e la fermata di un impianto di Basell,
non può prendere in considerazione in generale nessuna riduzione degli occupati nel nostro
Petrolchimico. Ed è per questo motivo che riteniamo indispensabile la “garanzia” del Ministero e
delle Istituzioni Locali, al fine di definire un nuovo Accordo di Programma della Chimica finalizzato
a salvaguardare tutti i livelli occupazionali.
Confidiamo nell’incontro del prossimo 9 gennaio, supportati dalla nostra Segreteria Nazionale, per
ricevere ulteriori rassicurazioni circa il futuro della nostra città, da sempre considerata a “vocazione
industriale”.

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