MESAGNE (BR). La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Brindisi e Lecce e la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo, nell’ambito del progetto del Ministero della Cultura denominato “Appia Regina Viarum”, tra i territori di Brindisi e Taranto, ha avviato oggi le attività di indagini archeologiche mediante l’apertura di un saggio ispettivo. Lo scavo ha portato all’individuazione di un tratto di strada glareata nella porzione di territorio posta all’ingresso del Parco Archeologico di Muro Tenente, centro messapico abitualmente assimilato alla località Scamnum rappresentata, lungo il percorso della via Appia, nella Tabula Peutingeriana. “Le ricerche, finanziate con il Piano stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 e affidate alla ditta Tethys s.r.l., in Puglia prevedono diversi saggi archeologici, lungo il tracciato ipotizzato dell’Appia tra Taranto e Brindisi, affiancati a ricognizioni archeologiche volte a individuare possibili resti da ricollegare alla presenza dell’arteria romana –leggiamo in una nota della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo –. Lo scopo del progetto non è soltanto indagare le tracce della strada, ma anche le infrastrutture e gli insediamenti connessi al percorso stradale, inteso come elemento strutturante del paesaggio nella sua evoluzione attraverso i secoli”. Tale necessità topografica, condizionata chiaramente dal tragitto dell’Appia, ha portato alla distribuzione delle attività di scavo e ricerca archeologica territoriale tra le province di Taranto e Brindisi, toccando diverse località (Laterza, Taranto, Grottaglie, Francavilla Fontana, Mesagne e Latiano) individuate in base a valutazioni del potenziale interesse archeologico e delle emergenze ancora individuabili in campo aperto. Come da prassi oramai consolidata, durante tali attività di scavo saranno previste iniziative, per la immediata fruibilità ai siti indagati ed accessibilità ai primi dati desunti dalle ricerche sul campo, ed eventi pubblici, Open Days Appia Regina Viarum, che consentiranno anche ai non addetti ai lavori di accedere alle aree di cantiere e vivere l’esperienza dello scavo archeologico in corso. Tale apertura delle aree di scavo precorre lo spirito del Progetto Appia Regina Viarum che riguarda la realizzazione e la messa a sistema di un cammino turistico-culturale lungo l’antica arteria romana che, attraversando i territori di Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, collegava Roma con Brindisi. La volontà dunque del Ministero della Cultura soprattutto tende a recuperare e valorizzare l’originario tracciato della via Appia – ed i suoi diversi antichi tratti basolati – per consentire, attraverso una mobilità turistica “lenta”, l’accesso e la fruizione al patrimonio culturale che gravita su di essa. Lo scopo, dunque, è quello di creare una nuova offerta per una tipologia di turismo che permetta il rilancio dei territori interessati dal passaggio della strada romana.
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