Il titolo dell’iniziativa di oggi è nato da una serie di domande che mi sono posta durante la pandemia in quanto il è stata un’esperienza nuova per tutti la pandemia ha stravolto le nostre abitudini ci ha fatto sentire impotenti spaventati questa domanda mi ha fatto pensare che sentirsi impotenti è come sentirsi indifesi ,dunque nudi, senza una protezione. di fatto la pandemia ha comportato un impatto sulla qualità della vita e sulle relazioni rappresentando una sfida per tutti, ci sono state molte rinunce ,sono venute meno le abitudini quotidiane ma si sono trovate delle alternative per continuare le proprie attività certamente con un certo disagio ma adattandosi alla precarietà a situazione .Sono stata spinta a realizzare questa iniziativa per poter offrire uno spazio di Riflessione su ciò che tutti abbiamo attraversato durante e dopo la pandemia proponendo un libero confronto come opportunità di crescita individuale e sociale. In sala dopo un’introduzione in cui insieme ai presenti ho ripercorso le fasi della pandemia dal lockdown fino alle prime riaperture, ricordando stati d’animo e situazioni vissute, , è stato possibile dare il via ad una condivisione tra i partecipanti Chiedendo loro di scrivere le emozioni e gli stati d’animo provati durante e dopo la pandemia. Gli scambi avuti hanno consentito di focalizzarci sulle difficoltà che si sono attraversate ma anche sulla possibilità che si ha avuto di mettere in campo delle risorse. A conclusione dell’iniziativa è stata condivisa la domanda se possiamo equipaggiarci di fronte agli eventi negativi? La riflessione finale è stata che è importante poter significare una situazione di crisi come opportunità di crescita .Ricercare un senso all’evento pandemia è necessario alla mente per provare ad elaborare questa crisi come opportunità di crescita.
Considerazioni del Sindaco: La pandemia ha sconvolto le vite di tutti noi. Un fatto inaspettato soprattutto dal punto di vista dell’impatto sulla qualità della vita e soprattutto di chi già aveva difficoltà economiche ma anche esistenziali ma a anche di chi essendo nelle istituzioni si è reso conto di quanto la situazione fosse impattante, ma rappresentando anche un punto di riferimento dei cittadini che erano profondamente disorientati, anche da un uso distorto che a un certo punto le persone hanno fatto dei social e quindi hanno creato ancora più timori ancora più incertezze. Noi abbiamo provato ad affrontare questa pandemia nella piena consapevolezza che le istituzioni in quel momento svolgevano una funzione decisiva. Certo ora la situazione è cambiata ma è evidente che questa pandemia non solo ha condizionato la nostra vita per un periodo più o meno lungo io direi lungo che rimarrà nella nostra vicenda personale e vivremo in futuro con qualche preoccupazione, ciononostante abbiamo il dovere di interrogarci su ciò che è accaduto e perché, come mai questo aumento smisurato di malattie, di virus e di batteri probabilmente c’è qualcosa che non funziona nello stile di vita. L’uomo deve recuperare un equilibrio rispetto alla propria esistenza, rispetto alla natura e al mondo animale. Non sì può continuare ad abusare delle risorse del pianeta e quindi occorre fare anche una riflessione sui nostri comportamenti, sul nostro stile di vita. Queste sono occasioni utili per confrontarci per manifestare i propri dubbi perché attraverso il ragionamento, attraverso il confronto probabilmente possiamo andare più a fondo rispetto a quello che è stata la superficie degli effetti, dovremmo quindi analizzare le cause e quindi provare tutti noi a dare un contributo affinché si possa vivere in maniera più equilibrata.