“Una proposta di legge per colmare un ritardo sui test genomici alle donne con carcinoma mammario in fase precoce e quindi per evitare chemioterapie inappropriate o addirittura dannose. Spero che il Consiglio regionale approvi al più presto, dando ulteriore seguito a una strategia legislativa di diagnosi e cura che in questa legislatura può già fregiarsi di tre leggi, sullo screening obbligatorio per la SMA, sul sequenziamento dell’esoma e sul DNA fetale”. Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia, promotore di una proposta di legge, sottoscritta dai colleghi consiglieri regionali Maurizio Bruno, Enzo Di Gregorio, Donato Pentassuglia e Francesco Paolicelli, su “Esecuzione test genomici per la cura del tumore al seno”
“In Puglia si registrano 3200 casi di tumore alla mammella: sulla base dei calcoli relativi a tumore e stratificazione clinico-patologica si dovrebbero effettuare circa 598 test genomici all’anno per poter dedurre il livello utilità della chemioterapia adiuvante post-operatoria, in aggiunta al trattamento ormonale. Le donne con carcinoma mammario in fase iniziale, infatti, hanno la necessità di sottoporsi a trattamento chirurgico e sulla base dell’esame istologico risultano a basso, intermedio o alto rischio di recidiva. Se si escludono dunque i casi a basso o alto rischio di recidiva, per i quali la decisione di ricorrere o meno alla chemioterapia adiuvante è molto semplice, difficile si presenta la decisione per i casi definiti a rischio incerto o intermedio. A supporto di questa decisione interviene allora il test genomico, che vogliamo introdurre in Puglia con la proposta di legge, che si presenta decisivo per la prescrizione o meno della chemioterapia. Può infatti capitare che a scopo prudenziale lo specialista possa decidere per i casi intermedi di prescrivere o non prescrivere la terapia e fare comunque un danno, nonostante siamo dotati di strumenti tecnologici, i test genomici, in grado di supportare in coerenza con la prova scientifico la decisione del medico. Secondo la proposta di legge depositata il test sarà erogato gratuitamente e in completa esenzione da compartecipazione. E’ un’occasione che la Puglia non può perdere. Lo dobbiamo a tutte le donne di questa regione che combattono ogni giorno con grande coraggio una battaglia che, grazie all’innovazione e alla ricerca scientifica, può risultare meno complicata. Il nostro compito è agevolarle almeno nelle crepe della burocrazia”.
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