Il Dipartimento Salute Puglia ha trasmesso alle Asl una circolare per monitorare la situazione legata al vaiolo delle scimmie. Il Dipartimento chiede di segnalare eventuali casi al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (Sisp) del Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente e anche alla Regione, prestando la “massima attenzione” al fenomeno, ricostruendo, quanto possibile, la catena del contagio. Riferimento regionale è il laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Sanità Pubblica del Policlinico di Bari.
In Puglia, ad oggi, non sono stati registrati casi. La malattia, che ha un periodo di incubazione tra i 5 e i 21 giorni, può trasmettersi per contatto interumano o attraverso materiali contaminati. Il virus penetra nell’ospite umano attraverso soluzioni di continuità della cute (anche non visibili) o più comunemente attraverso le vie respiratorie e le mucose (occhi, naso o bocca), veicolato da goccioline respiratorie di grandi dimensioni.
Si trasmette anche per contatto diretto con i fluidi corporei o con il materiale delle lesioni e per contatto indiretto con il materiale delle lesioni, ad esempio attraverso indumenti o biancheria contaminati. Il vaiolo delle scimmie può avere sintomi che si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, ma in alcuni casi le lesioni possono essere gravi: La letalità stimata può variare dall’1 al 10 percento. La malattia può presentarsi con febbre oltre i 38 gradi, cefalea, mal di schiena, mialgia e astenia, seguiti dopo alcuni giorni da un’eruzione cutanea che spesso inizia sul viso e poi si estende sul corpo.