27 Agosto 2021
scritto da Redazione
Abbiamo incontrato la dott.ssa Rita nella sua storica farmacia Antonucci per vedere da vicino lo scrigno che nasconde al suo interno un tesoro, tra i pochi in Italia. E’ situata in via Albricci, nel cuore antico della città. Per visitare la storica farmacia ogni anno arrivano numerose richieste e non mancano quelle delle scolaresche. La farmacia, che ha conservato le caratteristiche dello stile Liberty, è meglio nota come “Antica Farmacia del Leone”, dove il Leone sta a simboleggiare la forza della medicina. E’ situata nella vecchia piazza Municipio, cara ai mesagnesi come “Lu Sitili”. Aperta nel 1898 da Oreste Antonucci in alcuni locali che furono punto di ritrovo dei carbonari di Mesagne, fu allestita da un artigiano del luogo, un certo Mastro Cavaliere. Gli arredi, ancora oggi visibili, furono costruiti in legno di noce con sfondo di vetrine aventi specchi e fregi di serpenti, con le teste raffiguranti alcune belle ragazze mesagnesi dell’epoca. I vetri, in puro stile Liberty, furono decorati con fiori di papaveri e visi di donne. Ancora oggi, entrando, si possono vedere quei bellissimi arredi ultimamente restaurati e ritornati al loro antico splendore. All’interno degli scaffali più alti, sono presenti, ancora intatti, i vasi con le etichette dell’epoca, contenenti alcuni estratti rimasti del tutto integri, appartenenti al corredo originario. Sono circa un centinaio di vasi “a urna”, ossia con piede e coperchio, decorati in oro zecchino e provenienti dalle fornaci della ditta Ginori. Di fronte all’entrata, alle spalle del banco di vendita, si possono scorgere due antiche porte con vetri a specchio decorati da fiori dell’oppio e da foglie di arnica. Nella parte più alta della scaffalatura centrale, invece, campeggia un orologio di forma circolare sostenuto, ai lati, da due draghi. Sui lati, tre piccoli scaffali con le diciture “veleni” ed “erotici”. La pericolosità di alcune sostanze, allora utilizzate, richiedeva una precisione assoluta e, per la preparazione dei galenici con la massima scrupolosità, il farmacista era costretto a lavorare a porte chiuse e sotto la cappa dell’idrogeno solforato, situata nel retro della farmacia, in quello che era il famoso laboratorio chimico. Il banco di vendita in massello di noce, a forma di fagiolo e decorato ai lati con serpenti e draghi, presenta al centro una piccola bilancia di precisione ed una centrifuga a manovella. Le porte di ingresso laterali, in vetro a specchio di un bel colore verde acqua, presentano scritte come “Siringhe di Pragaz”, “Acque Minerali”, “Profumeria”, “Oggetti di gomma plastica”, “Specialità estere nazionali e proprie”, “Termometri”, “Medicature antisettiche alla Lister”, “Ossigeno”, tutte decorate in oro nel rispetto dello stile Liberty. La farmacia è considerata uno dei più interessanti siti del patrimonio storico e culturale della città. Un gioiello che può e deve essere punto di riferimento di una città che ha l’ambizione di candidarsi a Capitale della Cultura Italiana 2024. La farmacia è visitabile solo su prenotazione contattando il seguente numero: 0831/771137.
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