31 Ottobre 2024
scritto da Redazione
La UILTEC di Brindisi ritiene molto preoccupante la scelta di Eni-Versalis di superare la Chimica di Base
con scelte radicali ed irreversibili come la chiusura dei Cracking di Brindisi e Priolo.
Siamo consapevoli dei tanti fattori di contesto che hanno portato Eni-Versalis a subire perdite importanti
negli ultimi 5 anni: l’alto costo dell’energia, la sovracapacità produttiva di etilene e polietilene così come
l’assenza di particolari decisioni e scelte da parte del Governo Nazionale e dell’Unione Europe, acerrima
nemica dell’Industria, per arginare queste difficoltà. Tuttavia non possiamo ignorare come la
presentazione del Piano Industriale da parte di Eni-Versalis abbia suscitato non poco sgomento nei
lavoratori interessati ed in tutto il settore industriale. Ed a ragione.
La nostra Organizzazione è sempre stata attenta alle evoluzioni dei vari processi produttivi entrando nel
merito delle questioni senza pregiudizio. Abbiamo condiviso tante scelte nel nostro Petrolchimico: dalla
riconversione a Gas della Centrale Enipower (2005) al percorso – interrotto – di decarbonizzazione della
Centrale Enel di Cerano. Quello che non condivideremo mai è la voluta desertificazione del nostro
Sistema Industriale, un settore che continua a sostenere ancora oggi l’intera economia della nostra
provincia.
L’Attivo della Uiltec riunitosi oggi nel Petrolchimico per valutare il Piano Industriale di Eni-Versalis
esprime la propria contrarietà rispetto ad un metodo che non condivide e che mette a dura prova
le corrette Relazioni Sindacali fin qui portate avanti.
Riteniamo il Piano presentato dall’Azienda ancora incompleto non conoscendone, se non da articoli
giornalistici e da fuga di notizie nei corridoi, i particolari dei probabili investimenti annunciati. I proclami
sulla dismissione dei Cracking non sono stati accompagnati da altrettante garanzie indispensabili circa il
futuro industriale ed occupazionale. Il Piano dell’Azienda è stato salutato con favore dalla politica locale,
regionale e nazionale e non comprendiamo le ragioni di tale entusiasmo considerato che non sono noti
importanti dettagli quali le scelte future di approvvigionamento dei derivati necessari a mantenere in
marcia gli altri importanti impianti Versalis P1/2 e P30. A nostro avviso le Azioni proposte non tengono
conto delle difficoltà che ricadranno sulle altre aziende insediate nel Polo Petrolchimico a partire dalla
Centrale Nord di Enipower, il Consorzio BSG (attraverso le quote Associative) e tutto un insieme di
aziende dell’indotto dedite alla cantieristica. Menzione a parte merita Basell: il suo è l’unico impianto di
Propilene rimasto in marcia e probabilmente l’Azienda sta rimanendo in silenzio in attesa della fermata
del Cracking… per scaricare su altri la responsabilità della già programmata fuga da Brindisi.
Per queste ragioni la Uiltec ritiene insufficiente la strategia industriale presentata. Non possiamo credere
che una Azienda come Eni, presente a Brindisi dal 1959 che tanto ha dato ma che tanto ha anche
ricevuto, possa pensare di riconvertire il Petrolchimico ed addirittura aumentarne la forza lavoro, solo con
un “non meglio precisato” impianto di Accumuli Stazionari Elettrici piuttosto che con un impianto di Riciclo
Meccanico/Chimico che a seconda delle esigenze comunicative del momento viene spostato copia-
incolla nei Piani di rilancio di Mantova, Brindisi, Priolo o Porto Torres.
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