19 Maggio 2021
scritto da Redazione
Mesagne, Giovedì 20 maggio ore 18 – Presidio di solidarietà con il popolo palestinese in villa Comunale (Antistante la Colonna Votiva)
La quotidiana tragedia del Popolo Palestinese torna puntuale sotto i riflettori internazionali solo quando gli oppressi, non avendo più nulla da perdere, si ribellano alla prigionia in cui sono costretti a vivere dalla nascita.
Il popolo Palestinese reagisce in questi giorni alla violenza dei coloni che li cacciano dalle loro case a Gerusalemme, alle violenze e ai soprusi nei territori occupati, resistono sotto le bombe, organizzano scioperi generali di tutta la popolazione.
Anche stavolta, a innescare la miccia è stata l’azione delle forze di occupazione che, sotto la guida di Netanyahu, puntano a completare la pulizia etnica della Palestina storica (iniziata nel 1947) per finire di sgomberare dalla sua popolazione araba la parte orientale di Gerusalemme. Città che ormai ha ben poco di santo e della quale, violando decine di risoluzioni delle Nazioni Unite, l’establishment sionista ha preso il totale controllo dichiarandola “capitale unica e indivisibile dello stato di Israele”.
Le organizzazioni della resistenza a Gaza, non potendo intervenire direttamente in quanto sotto totale assedio da 14 anni, hanno reagito con gli unici strumenti a loro disposizione: dei razzi artigianali da lanciare alla rinfusa in territorio israeliano.
Come sempre, questo gesto, che le cancellerie occidentali non perdono l’occasione di stigmatizzare, ha giustificato anche stavolta l’aggressione militare israeliana, che in dieci giorni di repressione in Cisgiordania e bombardamenti sulla Striscia ha già falciato la vita a oltre 200 nativi (per un terzo bambini e minori), causando 5.000 feriti e più di 10.000 sfollati.
E, come da copione, la comunità internazionale ora invoca ipocritamente la PACE, ben sapendo che nessuna pace solida e duratura potrà mai realizzarsi finché non verrà fatta giustizia, riconoscendo al popolo palestinese i suoi diritti sacrosanti e insopprimibili.
Sollecitiamo, quindi, le forze democratiche e della società civile a mobilitarsi per chiedere ai rappresentanti istituzionali una decisa condanna dell’ennesimo eccidio e…Senza SE… e senza MA!
Gino Stasi per la
RETE DI SOLIDARIETA’CON IL POPOLO PALESTINESE DI BRINDISI Aderiscono all’iniziativa
La quotidiana tragedia del Popolo Palestinese torna puntuale sotto i riflettori internazionali solo quando gli oppressi, non avendo più nulla da perdere, si ribellano alla prigionia in cui sono costretti a vivere dalla nascita.
Il popolo Palestinese reagisce in questi giorni alla violenza dei coloni che li cacciano dalle loro case a Gerusalemme, alle violenze e ai soprusi nei territori occupati, resistono sotto le bombe, organizzano scioperi generali di tutta la popolazione.
Anche stavolta, a innescare la miccia è stata l’azione delle forze di occupazione che, sotto la guida di Netanyahu, puntano a completare la pulizia etnica della Palestina storica (iniziata nel 1947) per finire di sgomberare dalla sua popolazione araba la parte orientale di Gerusalemme. Città che ormai ha ben poco di santo e della quale, violando decine di risoluzioni delle Nazioni Unite, l’establishment sionista ha preso il totale controllo dichiarandola “capitale unica e indivisibile dello stato di Israele”.
Le organizzazioni della resistenza a Gaza, non potendo intervenire direttamente in quanto sotto totale assedio da 14 anni, hanno reagito con gli unici strumenti a loro disposizione: dei razzi artigianali da lanciare alla rinfusa in territorio israeliano.
Come sempre, questo gesto, che le cancellerie occidentali non perdono l’occasione di stigmatizzare, ha giustificato anche stavolta l’aggressione militare israeliana, che in dieci giorni di repressione in Cisgiordania e bombardamenti sulla Striscia ha già falciato la vita a oltre 200 nativi (per un terzo bambini e minori), causando 5.000 feriti e più di 10.000 sfollati.
E, come da copione, la comunità internazionale ora invoca ipocritamente la PACE, ben sapendo che nessuna pace solida e duratura potrà mai realizzarsi finché non verrà fatta giustizia, riconoscendo al popolo palestinese i suoi diritti sacrosanti e insopprimibili.
Sollecitiamo, quindi, le forze democratiche e della società civile a mobilitarsi per chiedere ai rappresentanti istituzionali una decisa condanna dell’ennesimo eccidio e…Senza SE… e senza MA!
Gino Stasi per la
RETE DI SOLIDARIETA’CON IL POPOLO PALESTINESE DI BRINDISI Aderiscono all’iniziativa
MESAGNE BENE COMUNE CONFEDERAZIONE COBAS BRINDISI MOVIMENTO LIBERO E PROGRESSISTA MESAGNE ANPI EUGENIO SANTACESARIA MESAGNE ASSOCIAZIONE DI VITTORIO MESAGNE CGIL MESAGNE UIL PENSIONATI MESAGNE ASSOCIAZIONE LIBERA MESAGNE
Gino Stasi 329 1184097
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