Un dibattito pubblico sulle traiettorie di sviluppo, presenti e future, che la nostra città dovrà seguire in tutti gli ambiti che ne caratterizzano la vita comunitaria. Negli ultimi anni, la città è frequentemente balzata agli onori della cronaca regionale e nazionale come esempio di riscatto collettivo: da capitale della SCU a finalista nel concorso per il titolo di capitale italiana della cultura. Una esaltazione che ci rende certamente orgogliosi della realtà, che, tuttavia, non può essere circoscritta ad una stagione, ma è il frutto del cammino lungo e faticoso degli ultimi trent’anni. Il piano di recupero del centro storico, il restauro della Chiesa Madre, del Castello, del Teatro Comunale, la realizzazione di nuovi edifici scolastici, l’approvazione del Piano Regolatore Generale e del Piano per gli insediamenti produttivi nella zona industriale, le politiche sociali rivolte ai bambini, ai ragazzi e agli anziani: la “città dei sogni”, i soggiorni estivi e l’apertura del centro polivalente. E poi ancora, la realizzazione di iniziative come il Natale nel Cuore, l’Estate Mesagnese, il “Carnevale Mesagnese”, che anno dopo anno portava a Mesagne migliaia di persone. Furono queste alcune delle tappe principali del percorso di riscatto a cui la politica seppe dare impulso.
Ricordare è utile per comprendere che non ci sarebbe stato il “miracolo mesagnese” senza amministratori attenti a garantire uguali opportunità e diritti per tutti, se non ci fossero stati Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali che consideravano la cultura elemento centrale nel percorso di riscatto e di crescita, anche economica, della Città, sensibili alla necessità di salvaguardare l’ambiente, tanto dal punto di vista della tutela e della rigenerazione del territorio, quanto dal punto di vista della valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico ed artistico della Città. È stato questo il nucleo di idee, di valori e di progetti alla base delle scelte che il centrosinistra ha compiuto negli anni in cui è stato al governo della città, determinandone l’innegabile sviluppo ormai riconosciuto da tutti. Nel recente passato è prevalsa, invece, l’idea secondo cui sia possibile governare rinunciando ad avere riferimenti politici chiari. Il PD locale non ha assecondato questa ondata, e questa divergenza politica ha determinato divisioni nel centrosinistra, collocando il Pd all’opposizione di raggruppamenti civici prima guidati da Pompeo Molfetta poi da Toni Matarrelli. Sulla base di questa esperienza,
consapevoli delle sfide che aspettano la nostra città, dell’evolvere in senso autoritario e populista della situazione nel nostro Paese, in Europa e nel mondo, riteniamo che oggi si richieda, anche a Mesagne, un ritorno alla politica e a un nuovo centrosinistra. Il Sindaco Matarrelli ha di recente rilasciato un’intervista al Fatto Quotidiano nella quale, intervistato nella veste di amministratore locale di centrosinistra, ha espresso il suo punto di vista su come riconnettere i partiti e le formazioni politiche progressiste al loro popolo di riferimento. Si è inoltre soffermato sui rapporti con il PD e sulla volontà di fare suo “il destino che abbiamo scelto”. Prendiamo atto di queste sue dichiarazioni, che a noi appaiono in discontinuità rispetto a scelte e percorsi del passato recente; tuttavia, precisiamo che, con il PD, il destino non è stato ancora scelto e, affinché sia comune, è necessario far seguire a queste impegnative dichiarazioni i fatti. Se c’è la necessità di riportare la politica e i partiti da Roma alla periferia, come egli stesso afferma a chiusura della sua intervista, riscostruire una coalizione politica di centrosinistra a livello locale, è anche una sua responsabilità. Il Partito Democratico di Mesagne, con piena autonomia e dignità politica, è pronto a fare la sua parte e si dichiara aperto al confronto con tutte le espressioni politiche e civiche che intendono impegnarsi nella ricostruzione di una coalizione, che senta suo il perimetro di un centrosinistra largo, plurale, aperto a tutte le istanze che provengono dal tessuto sociale cittadino, ma chiaramente alternativo al centrodestra che governa il Paese.
Da questo impegno politico plurale, può nascere una coalizione di governo capace di esprimere una rinnovata idea di sviluppo, che non lasci indietro nessuno, sia rispettosa del contesto urbano, valorizzandone sempre più la storia millenaria, tuteli il paesaggio e il territorio agricolo. Negli ultimi venti anni la popolazione di Mesagne è invecchiata di sette anni e si è ridotta di 1500 abitanti, movimenti demografici certamente da contestualizzare e da considerare dentro tendenze più generali che riguardano il Paese, ma che, nondimeno, ci possono indicare molto della situazione economica e sociale della città. Da qui la necessità di riaffermare vocazioni produttive, favorire gli investimenti e l’aumento di lavoro non precario, destagionalizzato, provando, con gli strumenti di cui un Comune può disporre, a rendere più solida la situazione economica delle famiglie e della città. Dalle attività produttive all’urbanistica, dalla migliore organizzazione della mobilità urbana al potenziamento della sanità pubblica, intendiamo avanzare proposte per lo sviluppo della città nel suo complesso e per il miglioramento delle condizioni materiali e non solo di tutti i cittadini.
Su questi e su molti altri argomenti, il PD di Mesagne è pronto a fare la sua parte confrontandosi con le forze politiche e civiche del centrosinistra , nella convinzione che lo sviluppo economico e la crescita sociale della nostra Città passi anche dal recupero di valori, idee ed identità politiche, come elementi qualificanti di un’azione amministrativa che punti a traguardare nuovi e sfidanti obiettivi sul futuro dei giovani, sullo sviluppo economico, la crescita, la legalità e la sicurezza della nostra Città.