(da il7 Magazzine) Svolta nelle indagini sull’omicidio a Sheffield del mesagnese Carlo Giannini: la polizia inglese ha arrestato un ragazzo accusato di averlo ammazzato con una coltellata.
Sono a un svolta le indagini sull’omicidio di Carlo Giannini, il pizzaiolo mesagnese di 34 anni ucciso una settimana fa in un parco di Sheffield, in Inghilterra: la South Yorkshire Police ha arrestato un ragazzo di 18 anni con l’accusa di omicidio.
Il giovane, nativo di Sheffield, avrebbe ammazzato Giannini con una coltellata. Il corpo del mesagnese era stato trovato alle cinque di giovedì mattina della scorsa settimana. L’arresto è stato effettuato dalla polizia nella giornata di mercoledì 18 maggio: l’identificazione del presunto killer sarebbe avvenuta anche grazie all’acquisizione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso dalle quali sono stati ricavati i fotogrammi degli ultimi momenti di vita di Carlo Giannini. Queste immagini risalgono alle 11 di sera di mercoledì 11 maggio. In una nota diffusa sulle proprie pagine web, i detective della polizia inglese chiedono ancora una volta la collaborazione dei cittadini che si trovavano nel Manor Fields Park di Shefield quella sera per segnalare
eventuali elementi utili alle indagini. Il diciottenne è stato arrestato anche per altri reati, specifica la polizia inglese: potrebbe dunque trattarsi dunque trattarsi di uno spacciatore che si aggirava di notte all’interno del parco. Il ragazzo sotto custodia della polizia in attesa che le accuse nei suoi confronti vengano formalizzate. Gli investigatori non hanno svelato né l’identità del presunto killer né il movente dell’omicidio, ma hanno specificato che Giannini è stato formalmente identificato dai familiari. Il fratello Stefano e la cognata Valentina sono da qualche giorno a Shefield e sono supportati da psicologi in questi momenti così difficili. Attenderanno in Inghilterra la restituzione del corpo che sarà riportato a Mesagne dove lo attendono i genitori e la sorella.
Il Manor Fields Park è uno dei più belli di Sheffield: copre 24 ettari e si trova a sole due miglia dal centro della città inglese. Di giorno è molto frequentato per camminare, correre o semplicemente contemplare il silenzio. Di notte, molto meno. E’ qui che all’alba di giovedì 12 maggio è stato trovato il corpo senza vita di Carlo Giannini, un pizzaiolo mesagnese di 34 anni che si era trasferito in Inghilterra da alcuni mesi dopo aver aperto in Germania, con il fratello Stefano e la cognata Valentina, il ristorante pizzeria la Spiga d’Oro: il locale, nel quale vengono proposti prodotti tipici pugliesi tra cui persino le
orecchiette, si trova Titisee-Neustadtm, nei pressi della Foresta Nera.
A trovare il corpo senza vita del giovane mesagnese era stato un uomo che stava facendo una passeggiata. Giannini aveva lavorato sino a tarda sera, come ogni giorno, nella pizzeria “Broomhill”, lontana circa cinque chilometri
dal luogo in cui è stato ucciso. Carlo era quello che preparava le pizze al forno a legna mettendo in pratica tutti i segreti imparati in oltre dieci anni di lavoro. La South Yorkshire Police non ha diffuso alcuna altra notizia sulla dinamica dell’omicidio e ha aperto subito un canale di collaborazione con la polizia italiana attraverso il Servizio centrale operativo che fa capo al ministero dell’Interno. A Shieffield sono giunti da qualche giorno il
fratello Stefano e la cognata Valentina che dovranno seguire le procedure burocratiche e attendere che venga effettuata l’autopsia, prima di organizzare il rientro a Mesagne della salma.
I genitori e la sorella di Carlo non se la sono sentita di compiere quel viaggio.
Valentina lunedì ha scritto su Facebook: «Guardami negli occhi Carlo, ancora una volta, un’ultima volta. Guardami negli occhi come quel giorno lontano. Guardami ancora negli occhi e raccontami i tuoi sogni. Io ti ascolterò ancora e
ancora ti tenderò la mano, che è sempre stata aperta». Valentina (nella foto a sinistra con Carlo) ha ricordato i giorni in cui, in Germania, hanno lavorato per costruire personalmente la pizzeria. Giorni in cui hanno si sono impegnati al massimo per raggiungere
l’obiettivo sognato. Poi tutto si è spezzato in una notte inglese. «C’è tanta confusione nel buio, troppa, ed è opprimente, così opprimente da togliere il fiato, da farti chiudere gli occhi davanti alla realtà, davanti alla vita. Dentro di
me quella mano continuerà a restare aperta, forte della speranza che un giorno spaccheremo!», ha scritto Valentina, che ha chiuso così: «Tu sei caduto, ora, qui, ma sono venuta a rialzarti, a chiederti di prendere di nuovo la mia mano tesa. Afferrala, vieni con me e non voltiamoci indietro mai più, promettimelo».
A Mesagne sono rimbalzate voci di un debito contratto da Carlo per poco meno di mille euro per il quale avrebbe chiesto un prestito a un conoscente pochi giorni prima di essere ucciso. Ma si tratta solo di una voce che al momento è priva di conferme ufficiali. Nel dicembre 2020 Carlo si era stabilito in Germania, a Titisee-Neustadt, nella Foresta nera, dove aveva aperto una pizzeria insieme al fratello Stefano e alla cognata Valentina. Lo avevano chiamato La spiga d’oro, per ricordare i campi dorati di grano che l’estate caratterizzano il panorama delle campagne mesagnesi. «Volevamo accompagnare i nostri clienti in un viaggio immaginario nella nostra terra, attraverso sapori e profumi inconfondibili», aveva detto Carlo a quanti gli chiedevano il perché di quel nome dato al locale. Dopo alcuni mesi di lavoro e soddisfazioni aveva deciso di fare ritorno in Gran Bretagna. Aveva trovato lavoro come pizzaiolo a Sheffield. Poi il tragico epilogo.