Mesagne: violenza su Camilla, la gatta del PTA
Un gesto di inaudita crudeltà ha sconvolto la comunità mesagnese. Protagonista involontaria di questa vicenda è Camilla, una gatta che aveva trovato rifugio e affetto presso il Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) della città.
Da tempo, la dolce felina aveva conquistato il cuore di medici, infermieri e pazienti, diventando una presenza familiare e amata. Una cuccia e delle ciotole erano state posizionate per lei in un angolo del cortile, permettendole di vivere serenamente a debita distanza dalle strutture sanitarie.
Tuttavia, questa pacifica convivenza è stata bruscamente interrotta da un episodio di violenza inaudita. Un coordinatore sanitario, in un gesto inspiegabile, avrebbe preso a calci la cuccia di Camilla, spingendola fino ai cassonetti dei rifiuti.
La notizia ha suscitato grande indignazione tra i dipendenti del PTA e tra i cittadini che avevano a cuore le sorti di Camilla. Gli “amici di Camilla”, come si sono autodefiniti, hanno chiesto l’intervento del sindaco Toni Matarrelli e dei dirigenti dell’ASL, ottenendo la rimozione della cuccia e il ripristino della situazione precedente.
Questo episodio solleva interrogativi sulla sensibilità e sull’umanità di chi ha commesso un gesto così vile. La violenza sugli animali è un reato e un segnale di un disagio più profondo. È fondamentale che episodi come questo non restino impuniti e che vengano presi provvedimenti adeguati.
La storia di Camilla ci ricorda l’importanza di rispettare ogni forma di vita e di promuovere una cultura della convivenza pacifica tra animali e uomini.
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