Avanti con i vaccini anti Covid: dopo gli over 80 sarà il turno degli operatori scolastici e dei volontari. Prosegue anche a Brindisi la campagna di vaccinale contro il coronavirus. Sono state migliaia le prenotazioni da parte di soggetti con un’età superiore agli 80 anni. Il cronoprogramma prevede che la prima dose sarà iniettata a partire dal 22 febbraio. Dopo i disguidi del primo giorno di apertura delle prenotazioni, nel capoluogo e in provincia procede spedita la raccolta di adesioni.
Nella provincia di Brindisi sono attive, quali sedi vaccinali, Fasano, Oria, San Pietro Vernotico e due centri nella città di Brindisi, ossia ex ospedale Di Summa e ospedale Perrino. Ma già a partire da oggi ne saranno attivate altre, sino ad avere una disponibilità di una sede in ogni Comune della provincia. In particolare ne saranno aperte ben due a Francavilla Fontana e ad Ostuni. Tutto questo per dare la possibilità agli utenti di recarsi nel centro vaccinale più vicino alla residenza senza dover uscire dal proprio comune e percorrere chilometri. Man mano che saranno attivate queste sedi le prenotazioni fatte sino ad ora potrebbero subire qualche variazione. Chi, in prima battuta, è stato prenotato per fare il vaccino fuori dal proprio comune di residenza potrebbe ricevere a breve una nuova comunicazione dove si dà la disponibilità a farlo nella propria città senza doversi spostare.
Intanto è in corso la somministrazione della seconda dose del vaccino nelle case di riposo, nelle residenze socio sanitarie e nelle residenze sanitarie assistenziali. Completate queste, entro il 22 febbraio, si potrà passare alla vaccinazione degli over 80. Si calcola che almeno l’80 per cento della popolazione anziana sia propensa a vaccinarsi contro il Covid. Dopo di che si potrà andare avanti con il cronoprogramma, ossia la vaccinazione del privato e del privato accreditato. Ovviamente contando sulla disponibilità delle dosi di vaccino che in provincia di Brindisi continuano, al momento, ad arrivare nella misura di circa 3mila fiale a settimana. I prossimi, dunque, saranno i sanitari impiegati nelle forze armate, i volontari impegnati nella Croce Rossa ed il personale scolastico tutto. Proprio quest’ultima fascia di utenza è particolarmente interessata a poter fare il vaccino quanto prima. La ripresa delle lezioni in presenza, seppur al 50 per cento, ha messo in agitazione il corpo insegnante, che nonostante tutte le misure di sicurezza, si sente maggiormente esposto.
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