17 Ottobre 2024
scritto da Redazione
Come se fosse un semplice adeguamento tecnico al gasdotto Tap molto contestato finora. Tap si permette di chiedere il raddoppio della portata da 10 a 20 miliardi di metri cubi chiedendo la non assoggettabilità a una nuova Valutazione di Impatto Ambientale: come se fosse quasi un’opera minore, un piccola modifica al progetto originario.
Intanto è stata confermata la tendenza della sempre minore domanda di gas nel nostro paese: appena 31 miliardi mc nel primo semestre 2024, il dato più basso dal 2013. Il consumo di gas è passato dai 39,8 mld mc del primo semestre 2021 ai 31,1 mld mc del primo semestre 2024: una riduzione del 21,86%.
In seguito alla riduzione del consumo di gas, anche le import di gas naturale si è ridotto: – 6,5 % confrontando il mese di giugno 2023 con il mese di giugno 2024. Ma c’è una netta diminuzione delle esportazioni di gas naturale del -77,9%
Intanto è stata confermata la tendenza della sempre minore domanda di gas nel nostro paese: appena 31 miliardi mc nel primo semestre 2024, il dato più basso dal 2013. Il consumo di gas è passato dai 39,8 mld mc del primo semestre 2021 ai 31,1 mld mc del primo semestre 2024: una riduzione del 21,86%.
In seguito alla riduzione del consumo di gas, anche le import di gas naturale si è ridotto: – 6,5 % confrontando il mese di giugno 2023 con il mese di giugno 2024. Ma c’è una netta diminuzione delle esportazioni di gas naturale del -77,9%
confrontando il primo semestre 2023 col primo semestre 2024, flessione che è addirittura del -85,2% raffrontando giugno 2023 con giugno 2024, un vero crollo delle esportazioni di gas: perciò l’Europa non ha bisogno del gas in più di Tap. Ma Tap dimentica anche che il gasdotto TAP era stato autorizzato per 10 miliardi di metri cubi, eludendo le prescrizioni per la direttiva Seveso 3, cioè la valutazione per rischio di incidente rilevante della Comunità Europea, stando così sotto i limiti
imposti dalla Direttiva. E non furono considerati gli effetti cumulativi tra il PRT di Melendugno e l’interconnessione Tap/Snam del gasdotto fino a Matagiola, Brindisi, perché due erano state costruite due linee distinte da un reticolato adiacente, ma formalmente due gasdotti distinti.
TAP è a giudizio presso il Tribunale di Lecce per disastro ambientale per il gasdotto. Col raddoppio, non solo l’opera rientra nella direttiva Seveso 3, ma nessuna Valutazione di Impatto Ambientale è stata chiesta per l’interconnessione TAP/SNAM
TAP è a giudizio presso il Tribunale di Lecce per disastro ambientale per il gasdotto. Col raddoppio, non solo l’opera rientra nella direttiva Seveso 3, ma nessuna Valutazione di Impatto Ambientale è stata chiesta per l’interconnessione TAP/SNAM
verso Matagiola, Brindisi, prolungamento necessario del gasdotto Tap, dove sussistono altri 11 impianti a rischio di incidenti rilevanti. La furbata di Tap e Snam di chiedere la non assoggettabilità a nuova valutazione del solo tratto fino a Melendugno, sanerebbe anche il raddoppio del gasdotto fino a Brindisi, e ciò non è accettabile. Inoltre a Matagiola, Brindisi, Snam ha presentato un ulteriore progetto di gasdotto, sarebbe il tredicesimo, fino a Masseria Manampola, vicino Grottaglie, del diametro di 56 pollici e finanziato dal Pnrr. Matagiola, a 4 chilometri dal popoloso quartiere di Sant’Elia diventerebbe una bomba a livello di rischio di incidente.
La Campagna Nazionale Fuori dal Fossile insieme a associazioni locali ha presentato le proprie osservazioni al progetto e invita tutte le autorità locali a tenere la massima attenzione sui soliti progetti inutili, dannosi e costosi che non portano
nessun vantaggio, ma solo danni al territorio e profitti per i proponenti. Invitiamo tutta la cittadinanza al sit in di sabato 19 ottobre, dalle ore 17.30, incrocio corso Roma Corso Umberto per parlare di DL 1660 e anche di questi soprusi nel nostro territorio.
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