Non si può chiedere ai negozi di moda di dare subito il via ai saldi. Passare subito dalla mancata vendita alla svendita metterebbe in grave difficoltà le imprese, già al limite: tra chiusure e incertezze, nell’ultimo anno i negozi hanno visto svanire circa 13,2 miliardi di euro di fatturato”.
A lanciare l’allarme, in una dichiarazione congiunta, Fabio Tinti, Presidente nazionale di Fismo, l’associazione di categoria che riunisce le attività di commercio moda aderenti a Confesercenti, ed i due vicepresidenti nazionali dell’associazione Benny Campobasso e Francesca Recine.
“Purtroppo, tranne alcune eccezioni, la maggior parte delle Regioni si appresta a stabilire per il prossimo 3 luglio l’avvio dei saldi estivi 2021, con quasi un mese di anticipo rispetto allo scorso anno. Fismo ha più volte ribadito la necessità di spostare la data di inizio dei saldi almeno a fine luglio, da sabato 24 in poi, per dare un po’ di respiro ai negozi del dettaglio di abbigliamento e
calzature, e per avvicinarla al termine naturale della stagione. Far partire le vendite di fine estate nemmeno una settimana dopo l’inizio della stessa è ridicolo e dannoso soprattutto per le attività di minori dimensioni. Le regioni ci ripensino”.
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