Le gravissime criticità sul fronte sanitario nell’intera provincia, registrate negli ultimi mesi, e che nelle ultime settimane si sono acuite ancora di più sfociando in episodi deprecabili – non solo sul fronte della garanzia dell’assistenza e del diritto costituzionale alla Salute per il cittadino, ma anche sulla drammatica carenza di personale a tutti i livelli – destano sconcerto e preoccupazione ed impongono un necessario e quanto mai urgente cambio di rotta da parte dell’Asl Br.
La gravissima crisi organizzativa è alla base di tantissimi problemi, che come Camera del lavoro di Brindisi – con tutte le sue categorie – denunciano da tempo chiedendo discontinuità. Ma come riuscire ad avviare un benché minimo discorso volto alla soluzione dei tanti problemi se ci si trova di fronte ad un Direttore sanitario «fantasma»? La precedente amministrazione aveva avuto l’arroganza, per quasi 90 giorni, di guidare l’Asl Br in assenza di un Direttore sanitario, ma cosa è cambiato con la nomina dell’attuale DS? Ormai in carica da alcuni mesi, appare disorientato dalle enormi difficoltà ereditate dalla precedente direzione ed incapace di reagire allo sconquasso perdurante.
Un utile suggerimento viene da un motto africano: «Come si mangia un elefante? Un morso alla volta». Per alzare i tipici muretti a secco che dividono le proprietà terriere, i contadini usavano ogni pietra che estraevano dal terreno che dissodavano poiché ogni pietra contribuisce ad alzare il muro. Il DS Asl Br, però, a distanza di alcuni mesi dal suo insediamento, non ha nemmeno iniziato a dissodare il terreno dell’azienda brindisina che, peraltro, non ha bisogno solo di muretti di demarcazione, necessita di un organizzatore e facilitatore di sistema, un punto di riferimento per l’equilibrio e l’orientamento generale del processo di cura. In assenza di una guida tecnica sanitaria, il Direttore generale (DG) non può agire un comportamento amministrativo razionale, di adeguatezza dei mezzi giuridici disponibili al fine aziendale che, è bene ricordarlo, è garantire alle persone utenti dell’Asl Br un servizio sanitario in tempi brevi, in modo trasparente, e con il miglior dispendio possibile di mezzi e personale!
Purtroppo sembra che nessuno veda il processo di produzione ed erogazione della risposta alla domanda di salute, dall’inizio alla fine, tranne il malato stesso e i suoi familiari che subiscono i fermi produttivi, attese sempre maggiori e non prevedibili. Nell’Asl Br, questo processo, invero, ha tante linee di attività spezzate, frammentate e caratterizzate dagli intoppi gestionali e inefficienze, che non può nemmeno darsi una vera definizione di processo. Anzi, dà luogo sistematicamente ad un appiattimento alla media dello standard assistenziale con i proverbiali effetti «tetto» per gli utenti ad elevati bisogni. Emblematico è stato il recente caso del paziente della stanza 100 con necessità di cure chirurgico-vascolari che per una notte ha condiviso l’assistenza di una sola infermiera con pazienti ginecologiche e pazienti Covid positive. Quanto agli effetti «pavimento» per utenti con bisogni meno impegnativi. Nella quotidiana continua e costante interferenza tra i percorsi di urgenza e di elezione dei pazienti che necessitino di intervento chirurgico nel blocco operatorio del Perrino, ad esempio, alcuni interventi programmati e/o programmabili divengono urgenti grazie ad un uso artificioso dei codici di attivazione della sala operatoria in regime di urgenza eppure sono obiettivi amministrativi di reparto, oppure oggetto di abbattimento delle liste di attesa.
E d’altra parte questi effetti sono inevitabili laddove la figura che, in linea teorica si dovrebbe occupare di governo clinico al livello aziendale, non pensi nemmeno a produrre un’adeguata istruttoria e motivazione dei percorsi diagnostico-terapeutici aziendali ed anche interaziendali. A questo punto, paradigmaticamente, ad esempio, che ne è della salute della donna e della libertà del suo corpo? Altre Asl pugliesi sono dotate di servizi per la partoanalgesia, per IVG, per la procreazione medicalmente assistita, ma nell’azienda brindisina manca persino un codice prioritario per l’accettazione (con relativo Piano diagnostico terapeutico assistenziale, PDTA) in Pronto soccorso delle persone vittime di violenza di genere. Naturalmente, anche questa mancanza organizzativa (come quella legata all’assenza di un servizio di radiologia interventistica con tutti i rischi legati ai conseguenti necessari trasporti secondari), che danneggia ulteriormente le persone, si scarica, ancora una volta, innanzitutto, sugli operatori sanitari del Pronto soccorso i quali, oltre a tentare di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni legate a questi casi così drammatici, devono anche inventarsi organizzatori di una risposta per cui l’Asl Br è muta.
Chi individua le priorità sociosanitarie non sacrificabili nell’Asl Br? In questa azienda ancora non è stato aggiornato il piano delle emergenze urgenze e le gravissime carenze di organico che attanagliano alcuni reparti fondamentali sono oggetto di soluzioni tampone estemporanee prese da Direttori di Dipartimento che emanano ordini di servizio, non proprio legittimi, ad horas, col risultato di depauperare alcuni reparti riducendone la capacità di risposta e ingenerare disaffezione dei lavoratori verso l’azienda stessa.
Chi coordina, effettivamente, i dirigenti medici e sanitari ed il personale di comparto? In che modo, il DG può evitare di essere travolto dalla specializzazione degli attori che dovrebbe coordinare, rimanendo neutrale e programmando attentamente un piano assunzionale e formativo ottimale, se il DS non persegue l’integrazione tra i professionisti e non tenti di scardinare, ove possibile, flussi interni organizzati per disciplina?
Se è vero che il Direttore Sanitario ASL è il responsabile del governo clinico cosa aspetta a convocare con urgenza quella cabina di regia necessaria per risolvere questi problemi nella quale, da quando si è insediato ad oggi, resta ancora «fantasma» (mai presente ad una convocazione della cabina di regia ASL BR) ?
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi