17 Giugno 2024
Domani pomeriggio (ore 18), nell’atrio del Palazzo di Città, la Commissione elettorale del Tribunale di Brindisi proclamerà Toni Matarrelli sindaco di Mesagne. Poi probabilmente a fine settimana, al massimo nei primi giorni della prossima settimana, Matarrelli comunicherà il nuovo governo della città. Che poi tanto nuovo non sarà. Matarrelli ha fatto suo il motto: “Squadra che vince non si cambia”.
Leggendo i risultati, tutti gli uomini impegnati in prima fila nella passata consiliatura hanno ottenuto un lusinghiero risultato.
Lo stesso Matarrelli, da buon coach, ha sempre sostenuto che i successi non sono mai merito dei singoli, ma di tutta la squadra.
Lui è stato il trascinatore. E’ indubbio. Il merito (questo si, solo suo) è l’aver saputo mettere insieme la squadra. Con grande abilità politica.
Quindi? Omar Ture potrebbe tornare al vertice del Consiglio comunale. Giuseppe Semeraro dovrebbe restare al suo posto di assessore e di vice sindaco. Lo stesso per Antonello Mingenti, Roberto D’Ancona e Anna Maria Scalera.
L’unica variante dovrebbe riguardare Maria Teresa Saracino che ha deciso di non voler incarichi e potrebbe lasciare il posto alla new entry Rosanna Saracino.
In questo caso ci sarebbe da cambiare solo il nome di battesimo. Tutto qui.
Con Rosanna Saracino assessore entrerebbe in Consiglio comunale la giovane Francesca Faggiano, nipote dell’onorevole ex sindaco. Un cognome pesante che ha fatto la storia di questa città.
Ma anche una giovane che potrebbe dare una spinta al tanto atteso rinnovamento del Pd mesagnese che – probabilmente – se il Movimento 5 Stelle non si fosse presentato spaccato, avrebbe rischiato l’ultimo posto con il pericolo di retrocedere.
Ma si sa che la politica di Matarrelli non prevede le retrocessioni.
Gli incaricati dovrebbero restare tutti al loro posto. Anche loro hanno lavorato e sono stati instancabili.
Sele cose dovessero andare così, entrerebbero in Consiglio comunale Miro Devicienti al posto di D’Ancona; Marco Calò al posto di Anna Maria Scalera, Giuseppe Colucci Carluccio al posto di Giuseppe Semeraro, e Marcella Crusi sostituirebbe Antonello Mingenti.
Per concludere, e per onor di cronaca, riportiamo anche alcune voci, i soliti immancabili chiacchiericci da bar.
Mauro Vizzino potrebbe dimettersi lasciando il posto a Sharon Capodieci. Nervi tesi tra Mauro Vizzino e Antonello Mingenti reo quest’ultimo di lesa maestà per averlo preceduto nelle preferenze di circa 40 voti. Rosanna Saracino gradirebbe non avere incarichi. Ci sarebbero anche i cosiddetti mal di pancia. Qualcuno subito dopo le elezioni avrebbe timidamente rivendicato un ruolo di primo piano. Ma è stato subito richiamato all’ordine.
A qualche giovane rampante sarebbe stato ricordato che la nuova giunta potrebbe essere a tempo determinato. A marzo del 2026 sono previste le Regionali e tutto potrebbe accadere.
Le nostre sono solo ipotesi. Di certo Matarrelli i conti e i calcoli li ha già fatti. Anzi. Probabilmente li aveva già fatti nelle formazioni delle liste.
Infine una riflessione sul centrodestra.
Nei giorni scorsi Fratelli d’Italia di Mesagne ha inviato una nota stampa riguardo un manager della Regione Puglia rinviato a giudizio. Ok, va bene. Tutto qui?
Le Segreterie provinciali di tutto il centro destra si facciano un serio esame di coscienza e spieghino sul perché negli ultimi dieci anni hanno lasciato soli nel più assordante silenzio i loro amici e sostenitori di Mesagne. Se oggi non c’è dibattito e confronto politico è solo colpa loro. A meno che non volevano disturbare il manovratore sovranista. Diceva Giulio Andreotti: “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.
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